Cosa sono?

N.I.L. = Nuclei di Inclusione Lavorativa

N.I.L. è l’acronimo di Nuclei di Inclusione Lavorativa ma si traduce “vera inclusione socio lavorativa”. Il nostro progetto innovativo, nato all’interno del Progetto Regionale Raccolti di Comunità (PSR 2014/2020) al quale Fattoria sociale partecipa assieme ad altre cooperative umbre, prevede l’assunzione di alcuni ragazzi in situazione di difficoltà.

Si tratta di un modello innovativo non solo per la città di Spoleto, dove il progetto verrà realizzato, ma di un’iniziativa pilota in tutta l’Umbria. Raccolti di comunità è volto infatti a dimostrare come l’agricoltura può diventare il luogo in cui promuovere azioni terapeutiche, educative, culturali e soprattutto di inclusione sociale. Sono 5 i ragazzi che hanno firmato il loro primo contratto di lavoro con La Fattoria sociale e, a partire dal 1 marzo, saranno dei validi collaboratori pronti a mettersi in gioco e superare i propri limiti.

Inclusione lavorativa

N.I.L. vuole rispondere al disagio che persone con disabilità e/o autismo vivono ogni giorno. Al termine del percorso scolastico, per la maggior parte di questi soggetti, essere inclusioni nella società è difficile. Pochissimi di loro accedono al mondo del lavoro e molti altri non frequentano neanche ei centri diurni. Tutto questo si traduce in isolamento e difficoltà non solo per il ragazzo ma anche per le famiglie.

Cosa prevede

N.I.L. prevede la formazione di un nucleo composto da 7 persone: 5 beneficiari (soggetti con disabilità) e 2 operatori. Questo nucleo lavorerà insieme durante tutta la settimana, operando nelle diverse attività e laboratori previsti: coltivazione di ortaggi e zafferano biologico; produzione e confezionamento di piantine aromatiche stagionali; laboratorio di trasformazione dei prodotti alimentari; vendita diretta degli ortaggi e prodotti trasformati e laboratorio di ristorazione e degustazione.

Impegno e compenso economico

L’impegno, ovviamente, sarà pensato e calibrato sulle peculiarità di ogni ragazzo.  L’aspetto maggiormente innovativo del progetto è, quindi, il fatto che, d’accordo con le famiglie, i 5 utenti del nucleo percepiranno un compenso economico. Questo permetterà loro di sperimentare un vero lavoro, continuando però a frequentare il centro diurno e acquisendo quindi quella capacità tecniche, trasversali e relazionali che tutto questo comporta.

Laddove questo modello, come ci auguriamo, dovesse funzionare sarà implementato il numero dei ragazzi coinvolti e le ore di lavoro retribuite.